Il Piano nazionale per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale

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Indice

  • Introduzione
  • La Strategia europea sull a garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale
  • Il Quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e della formazione professionale
  • Il Piano nazionale per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale e il doppio ruolo del Reference point nella predisposizione del piano
  • Bibliografia
  • Fonti comunitarie

 

Introduzione

Nel giugno del 2009 il Parlamento europeo con la Raccomandazione che istituisce un Quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale, ha invitato i Paesi membri a definire, entro giugno 2011, una propria strategia nazionale che assicuri la qualità nei sistemi di istruzione e formazione professionale.

L’Italia, in coerenza con gli orientamenti europei e le priorità di policy nazionale, ha il compito di predisporre, entro giugno 2011, la costruzione del Piano nazionale per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale, volto a migliorare i sistemi di garanzia della qualità a livello nazionale e ad utilizzare nel modo migliore il quadro di riferimento europeo, coinvolgendo le parti sociali, le autorità regionali e locali e tutti i soggetti interessati, in conformità alla legislazione e alla prassi nazionale.


La Strategia europea sulla garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale

Si ricostruiscono innanzitutto le tappe salienti che hanno segnato il processo europeo di assicurazione della qualità dell’istruzione e formazione professionale, che ha coinvolto i Paesi membri e i rispettivi sistemi nazionali di istruzione e formazione professionale.

La tematica dell’Assicurazione di Qualità nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale, che taglia trasversalmente le diverse tipologie di offerta formativa, è oggetto di grande attenzione nelle riflessioni e negli interventi comunitari.

Il miglioramento continuo dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale è stato uno degli obiettivi strategici, definiti nell’ambito del Consiglio europeo di Lisbona del 23 e 24 Marzo 2000 e del programma di lavoro Istruzione e Formazione 2010, per promuovere lo sviluppo di una società della conoscenza, accrescere l’occupabilità, e migliorare l’accesso all’apprendimento permanente (lifelong learning).

La strategia di Lisbona è stata formalizzata nell’ambito del Consiglio europeo di Lisbona di marzo 2000 con l’obiettivo finale di fare dell’Europa “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva al mondo” e “dei sistemi di istruzione e formazione dell’Unione europea un punto di riferimento di qualità a livello mondiale entro il 2010” (Consiglio europeo di Barcellona del 15 e 16 Marzo 2002) al fine di conciliare coesione sociale e competitività sulla base della correlazione positiva tra il miglioramento dei livelli di istruzione della popolazione e la crescita economica dei Paesi che investono nell’istruzione e formazione professionale.

Il Consiglio europeo di Barcellona ha adottato obiettivi concreti per migliorare i sistemi di istruzione e di formazione degli Stati membri tra cui il perfezionamento dell’istruzione e della formazione destinata agli insegnanti e ai formatori.

Il Consiglio ha invitato, altresì, gli Stati membri a intraprendere ulteriori azioni per migliorare la padronanza delle competenze di base mediante l’insegnamento di almeno due lingue straniere sin dall’infanzia.

Per l’attuazione degli obiettivi di Lisbona, il Consiglio Istruzione, Gioventù e Cultura ha approvato il 12 novembre 2002, una risoluzione sulla promozione di una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale, il cui contenuto è stato successivamente recepito e ampliato dalla Dichiarazione approvata a Copenaghen il 29-30 novembre 2002, al fine di promuovere la qualità e l’attrattività dell’istruzione e formazione professionale per dare luogo a quello che è stato definito il processo di Bruges-Copenaghen;tale processo, a partire da una rinnovata convinzione di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri, ha dettato le coordinate per il miglioramento dei risultati dei sistemi di istruzione e formazione professionale.

Tra le priorità strategiche definite nella Dichiarazione di Copenaghen vi era la promozione di una maggiore cooperazione tra gli Stati membri dell’Ue in materia di garanzia della qualità, con particolare attenzione allo scambio di modelli e metodi, nonché di criteri e principi comuni per sviluppare la qualità nell’istruzione e formazione professionale. Sulla base degli orientamenti e delle priorità definite a Copenaghen, la Commissione europea ha istituito nel 2003 un Gruppo tecnico di lavoro sulla qualità nell’istruzione e formazione professionale (Technical Working Group on Quality-TWG) con il compito di mettere a punto il Quadro comune europeo di garanzia della qualità dell’istruzione e formazione professionale (Common Quality Assurance Framework-CQAF),il quale è stato successivamenteapprovato dal Consiglio dell’Unione europea del 28 Maggio 2004.

In linea con il processo di Bruges-Copenaghen, nel Documento del Consiglio europeo di Helsinki del Dicembre 2006, gli Stati membri sono stati invitati a promuovere il Quadro comune europeo di garanzia della qualità in tema di istruzione e formazione, a coordinare le attività a livello nazionale e regionale tra i principali attori dell’istruzione e della formazione professionale, ad incentivare la creazione di reti cooperative per consentire gli scambi transnazionali delle migliori pratiche messe in campo nei diversi Paesi.

Visto il processo di rafforzamento della cooperazione tra gli Stati membri nel campo dell’istruzione e formazione professionale lanciato a Copenaghen e sulla base del lavoro svolto dal Gruppo tecnico sulla qualità, la Commissione ha inoltre istituito nell’ottobre 2005 una Rete europea per la garanzia di qualità dell’ istruzione e formazione professionale (ENQA-VET).

La Rete europea, che era formata da 23 Paesi e dalle parti sociali con il supporto del Cedefop e dell’ETF, si proponeva di promuovere sinergie e cooperazione per l’assicurazione di qualità nel campo dell’istruzione e formazione professionale tra gli Stati membri.

Sulla base del lavoro svolto dalla Rete europea per la qualità, il 9 aprile 2008 è stata formalizzata la Proposta di Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio con la quale si invitavano gli Stati membri ad utilizzare su base volontaria il Quadro di riferimento europeo di assicurazione della qualità per l’istruzione e formazione professionale.

Successivamente, nel giugno del 2009 il Parlamento europeo ha approvato la Raccomandazione europea sull’istituzione di un quadro europeo di riferimento per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale che pone al centro delle politiche nazionali l’assicurazione e il miglioramento della qualità dei rispettivi sistemi di istruzione e formazione professionale.

La Raccomandazione impegna i Paesi membri a definire una propria strategia nazionale che assicuri la qualità nei sistemi di istruzione e formazione professionale. Entro l’11 giugno 2011 tutti gli Stati membri dovranno preparare un Piano per la qualità dell’Istruzione e formazione Professionale, che segua le indicazioni della Raccomandazione. Nel marzo del 2010, la Commissione europea ha presentato la strategia Europa 2020 per uscire dalla crisi e preparare l’economia dell’Ue per il prossimo decennio. Europa 2020 costituisce la nuova agenda dell’Europa e prende il posto dell’attuale strategia di Lisbona.

La Commissione individua tre priorità:crescita intelligente, crescita sostenibile, crescita inclusiva e propone cinque obiettiviper rilanciare il sistema economico e sostenere la crescita. Tra le azioni concrete da realizzare a livello europeo e nazionale vi è la promozione di una crescita intelligente sostenendo la conoscenza, l’innovazione, l’istruzione e la società digitale.

I benchmark presi in considerazione da Europa 2020 sono:

  • il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro
  • il 3% del PIL dell’Ue deve essere investito in ricerca e sviluppo
  • i traguardi “20/20”in materia di clima/energia devono essere raggiunti (compreso un incremento del 30% della riduzione delle emissioni se le condizioni lo permettono)
  • il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40% dei giovani deve avere una laurea o un diploma
  • 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.  
Successivamente, in linea con le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, la Commissione europea ha varato, nel dicembre del 2010, il Comunicato di Bruges che contiene il programma europeo di Cooperazione rafforzata per il periodo 2010-2020 nel campo dell’istruzione e formazione professionale (VET) e aggiorna la strategia del processo di Copenaghen.
Il Comunicato di Bruges inserisce tra gli Obiettivi strategici per il periodo 2011-2020 e nel Piano di medio termine per il 2011-2014 il miglioramento della qualità ed efficienza dell’istruzione e formazione professionale e l’applicazione del Raccomandazione del 2009 sulla qualità della formazione professionale.

Il Quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e della formazione professionale

Come anticipato nel precedente paragrafo, il Piano nazionale per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale dovrebbe prevedere l’adozione da parte delle strutture formative regionali delle modalità e dei criteri previsti nel Quadro europeo di assicurazione della qualità (EQAVET).
Il Quadro di riferimento europeo è un dispositivo di assicurazione di qualità che permette agli Stati membri di promuovere e monitorare il miglioramento costante dei sistemi di istruzione e formazione professionale sulla base di criteri comuni.
È fondato su un ciclo di assicurazione e di miglioramento di qualità, che stabilisce l’interrelazione tra quattro fasi: progettazione, sviluppo, valutazione e riesame dell’IFPsulla base di criteri qualitativi comuni, descrittori indicativi e indicatori comuni.
Il quadro di riferimento europeo dovrebbe essere applicato su base volontaria, a livello di sistema di istruzione e formazione professionale, a quello degli erogatori di istruzione e formazione professionale e a quello dell’attribuzione della qualifica.
Esso implica un approccio sistemico della qualità, che pone esplicitamente l’accento sul ruolo degli attori, e sul modo in cui questi interagiscono, deve comprendere forme di monitoraggio dei risultati dell’istruzione e formazione professionale e utilizzare sistemi di misurazione che permettano l’esame, il riesame e il miglioramento dell’istruzione e formazione professionale a livello dei sistemi e di singole strutture formative.
  • La progettazione riguarda la definizione di obiettivi chiari e misurabili riferiti alle politiche, alle procedure, ai compiti e alle risorse umane, al fine di consentire il controllo sul conseguimento dei risultati programmati. Riflette, dunque, una visione strategica condivisa dai soggetti interessati e comprende scopi/obiettivi, azioni e indicatori espliciti.
  • Lo sviluppo riguarda l’esecuzione delle azioni programmate per assicurare il conseguimento degli obiettivi. È necessario che i piani attuativi siano elaborati di concerto con i soggetti interessati e includano regole chiare.
  • La valutazione dei risultati e dei processi richiede un’ integrazione della valutazione interna ed esterna e il ricorso a strumenti di misurazione. L’efficacia della valutazione dipende principalmente dalla definizione di una metodologia chiara applicabile alla valutazione esterna e interna, nonché dalla coerenza tra i dati e gli indicatori raccolti e gli obiettivi predeterminati. È, dunque, necessario il ricorso a metodi di rilevazione dei dati, per esempio questionari e indicatori misurabili.
  • Infine, dato l’obiettivo del miglioramento continuo dell’offerta formativa, è necessario mettere a punto un processo di Revisione dei risultati della valutazione che garantisca tramite una procedura di feedback la realizzazione dei cambiamenti opportuni e di piani d’azione appropriati.
 

Infatti, il quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità evidenzia l’esigenza che il processo di valutazione sia organicamente inserito all’interno del processo decisionale. Diversamente i risultati della valutazione sarebbero utili per il controllo, ma non per lo sviluppo del sistema.

Inoltre, la Raccomandazione europea pone al centro il monitoraggio e la valutazione interna ad esterna, che devono essere opportunamente definiti dagli Stati membri per individuare punti di forza dei sistemi, dei processi e delle procedure e i settori da migliorare.

La Raccomandazione europea sulla qualità dell’istruzione e formazione professionale contiene anche un set di 10 indicatori di qualità relativi ai diversi aspetti dell’azione formativa, che possono essere utilizzati per facilitare la valutazione e il miglioramento della qualità dei sistemi:

Gli indicatori di qualità sono volti a sostenere la valutazione e il miglioramento della qualità dei sistemi e/o degli erogatori di istruzione e formazione professionale in conformità alla legislazione e alla prassi nazionali e possono servire da tool box grazie al quale ogni utente possa scegliere gli indicatori più adeguati alle condizioni del proprio specifico sistema di garanzia della qualità.

  1. Diffusione dei sistemi di garanzia della qualità per gli erogatori di istruzione e formazione professionale – quota di erogatori di istruzione e formazione professionale che applicano sistemi di garanzia della qualità definiti dalla legislazione o di loro iniziativa – quota di erogatori di istruzione e formazione professionale accreditati.
  2. Investimento nella formazione degli insegnanti e dei formatori – quota di insegnanti e di formatori che partecipano alla formazione continua – ammontare dei fondi investiti.
  3. Tasso di partecipazione ai programmi di IFP – numero di partecipanti a programmi di IFP secondo il tipo di programma di istruzione e formazione professionale e i criteri individuali
  4. Tasso di completamento dei programmi di IFP – numero di persone che hanno portato a termine/abbandonato programmi di istruzione e formazione professionale, secondo il tipo di – programma e i criteri individuali.
  5. Tasso di inserimento a seguito di programmi di IFP – destinazione degli allievi di IFP in un determinato momento, dopo il completamento di una formazione secondo il tipo di programma e i criteri individuali – quota di allievi occupati in un determinato momento dopo il completamento di una attività formativa, secondo il tipo di programma e i criteri individuali.
  6. Utilizzo sul luogo di lavoro delle competenze acquisite – informazioni sull’attività svolta dalle persone che hanno completato una attività formativa, secondo il tipo di formazione e le caratteristiche individuali – tasso di soddisfazione dei lavoratori e dei datori di lavoro in relazione alle qualifiche/competenze acquisite.
  7. Tasso di disoccupazione secondo criteri individuali
  8. Prevalenza di categorie vulnerabili – percentuale di partecipanti all’istruzione e formazione professionale, classificati come appartenenti a categorie svantaggiate (in una determinata regione o bacino d’occupazione) per età e per sesso – tasso di successo delle categorie svantaggiate per età e per sesso.
  9. Meccanismi per l’identificazione dei fabbisogni di formazione nel mercato del lavoro – informazioni su meccanismi messi a punto per individuare l’evoluzione della domanda ai vari livelli – prova della loro efficacia. 10) Sistemi utilizzati per migliorare l’accesso all’IFP – informazioni sui sistemi esistenti ai vari livelli – prova della loro efficacia.

L’uso degli indicatori di riferimento non è obbligatorio, ma rappresenta un utile punto di riferimento per confrontare alcuni aspetti strategici del processo formativo, quali i livelli di partecipazione, il successo formativo, il tasso di occupazione, l’utilizzazione delle competenze acquisite, l’inserimento dei soggetti svantaggiati. L’elenco di indicatori non vuole proporre nuovi benchmark obbligatori per tutti gli Stati europei, ma piuttosto offrire uno strumento da usare su base volontaria, per sostenere la valutazione e il miglioramento della qualità a livello di sistema e di soggetti erogatori.


Il Piano nazionale per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale e il doppio ruolo del Reference Point  nella predisposizione del piano

La Raccomandazione dell’Unione europea sull’istituzione di un quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale approvata il 19 giugno 2009 impegna ogni Stato membro a predisporre, entro giugno 2011, un Piano nazionale volto a migliorare i sistemi di garanzia della qualità a livello nazionale e ad utilizzare nel modo migliore il quadro di riferimento europeo, coinvolgendo le parti sociali, le autorità regionali e locali e tutti i soggetti interessati, conformemente alla legislazione e alla prassi nazionale.

Il nuovo Sistema nazionale di accreditamento, approvato a seguito dell’ Intesa Stato-Regioni del 20 Marzo 2008, è fondato su criteri di qualità maggiormente semplificati rispetto a quelli previsti nel DM 166/2001.

I criteri di qualità previsti nel nuovo sistema nazionale di accreditamento sono:

  • Criterio A: risorse infrastrutturali e logistiche
  • Criterio B: affidabilità economica e finanziaria
  • Criterio C: capacità gestionali e risorse professionali
  • Criterio D: efficacia ed efficienza
  • Criterio E: relazioni con il territorio.

Nel nuovo Sistema nazionale di accreditamento gli elementi centrali dei dispositivi di accreditamento tendono a divenire i risultati conseguiti segnando il passaggio da un approccio di accertamento burocratico di requisiti formali, prevalentemente di carattere logistico ed organizzativo, ad un approccio incentrato sulla valutazione dei risultati conseguiti dai soggetti accreditati, nei termini dell’apprendimento acquisito dagli allievi all’esito dei percorsi formativi e dei loro esiti occupazionali.

Alla luce delle considerazioni sin qui svolte, si può ragionevolmente ritenere che il Piano nazionale di assicurazione della qualità potrà tenere conto, per quanto riguarda l’area di riferimento del Ministero del lavoro e delle Regioni, del nuovo Sistema nazionale di accreditamento, che potrebbe essere ulteriormente implementato in coerenza con le indicazioni della Raccomandazione europea.


Bibliografia Allulli G., Le misure della qualità. Un modello di valutazione della scuola dell’autonomia, Milano-Roma, Edizioni Seam, 2000 Allulli G., La Qualità al centro delle politiche europee, “Rassegna Cnos”,n.2, 2009, pp.51-57 Allulli G., Tramontano I. (a cura di), Apprendimenti e competenze strategiche nei percorsi formativi triennali: i risultati della valutazione Roma, Isfol, 2010 (I libri del Fondo sociale europeo) Allulli G., Tramontano I. (a cura di), I modelli di qualità nel sistema di formazione professionale italiano, Roma, Isfol, 2007(I libri del Fondo sociale europeo) Allulli G., Tramontano I., Verdi Vighetti L.  (a cura di), Guida all’autovalutazione per le strutture scolastiche e formative, Roma, Isfol, 2006(I libri del Fondo sociale europeo) Di Battista G., Palomba L., Vergani A. (a cura di), Valutare la qualità dell’offerta formativa territoriale, Roma, Isfol, 2010(I libri del Fondo sociale europeo) Ruggeri V. (a cura di), La prima generazione dell’accreditamento: evoluzione del dispositivo normativo e nuova configurazione delle agenzie formative accreditate, Roma, Isfol, 2008(I libri del Fondo sociale europeo)
Fonti comunitarie Commissione europea, Europa 2020. Una strategia per una crescitaintelligente, sostenibile e inclusiva, (COM 2010) 2020 del 03/03/2010 Commissione europea, Istruzione e Formazione 2010. L’urgenza delle riforme per la riuscita della strategia di Lisbona, (COM 2003) 685 final del 11/11/2003 Consiglio dell’Unione europea, Conclusioni del Consiglio del 12 Maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione («ET 2020»), (2009/C199/02) Consiglio dell’Unione europea, Conclusioni della Presidenza del Consiglio europeo di Barcellona, 15 e 16 Marzo 2002, Bruxelles, 2002 Dichiarazione dei Ministri europei dell’Istruzione e formazione professionale e della Commissione europea, riuniti a Copenaghen il 29 e 30 novembre 2002, su una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale. “La Dichiarazione di Copenaghen”, novembre 2002 Parlamento europeo e Consiglio, Raccomandazione dell’Unione europea sull’istituzione di un quadro di riferimento europeo per la garanzia di qualità dell’istruzione e formazione professionale, (2009/C 155/01)
  

Autrice: Debora Gentilini Reference Point nazionale per la qualità Coordinamento editoriale: Editoria digitale Focus Isfol ISSN 1974-4986