Se la scuola incontra il mondo

Integrazione, intercultura, immaginazione

Seminari di formazione


Educazione interculturale
Programma Pitagora Mundus

Formazione docenti

Obiettivi formativi

Obiettivi generali

Obiettivi specifici

Applicazioni a livello didattico ed operativo

Indicazioni metodologiche

Finalita’

Cosenza

Sabato 18 Febbraio 2017

 Scheda Partecipazione


PREMESSA.

Le scuole del nostro territorio sono chiamate ad accogliere una presenza sempre più numerosa di alunni stranieri che provengono da nazionalità diverse, con differenze culturali e sociali notevoli, con storie e vissuti a volte molto complessi. In una realtà multiculturale quale la nostra, compito degli insegnanti è di promuovere l’educazione interculturale e i processi che mirano alla piena integrazione degli alunni stranieri operando nella concretezza quotidiana delle situazioni per incontrare, conoscere, comprendere, accettare e rispettare le diversità. La diversità deve essere intesa come risorsa, arricchimento, straordinaria opportunità di scambio, cooperazione e stimolo alla crescita personale di ciascuno. L’educazione interculturale nasce dall’incontro consapevole di soggetti e identità culturali differenti che si muovono insieme verso la costruzione di una nuova convivenza civile.

In questo scenario,la scuola riveste un ruolo fondamentale quale primo mediatore dell’inserimento sociale teso ad evitare la separazione su basi etniche, linguistiche, religiose e culturali attraverso l’insegnamento e l’apprendimento di dinamiche di socializzazione inevitabilmente caratterizzate da principi (di inclusione o di esclusione) che impregnano i messaggi condivisi. Di conseguenza non possono esservi inclusione e scambio culturale e sociale senza che ad essi provveda in modo adeguato un’integrazione dei sistemi educativi e scolastici delle realtà di inserimento, intesa come strumento chiave non solo per la crescita individuale, ma anche e soprattutto per la prevenzione del pregiudizio, dell’intolleranza, della discriminazione e per lo sviluppo di un senso di appartenenza.

Ecco che si richiedono necessariamente l’elaborazione di nuovi programmi d’insegnamento (essenzialmente etnocentrici), che presuppongono la revisione delle strategie educative in merito all’attenzione prestata alle diverse aree culturali del mondo.


Educazione Interculturale.

Credere nell’educazione interculturale significa credere in un tipo di educazione in cui si agisce e non si insegna. Progettare nella scuola con un approccio interculturale vuol dire ripensare il proprio saper essere docente, dirigente, formatore. L’educazione interculturale, trasversale ai saperi e ai diversi ordini scolastici, non è materia, né opzione, né attività episodica; ma ridefinizione dei progetti educativi, di finalità, di scelte metodologiche, di stili educativi. La scelta interculturale si esprime in azioni pedagogiche progettate intenzionalmente che mirano al cambiamento, alla trasformazione graduale dell’esistente, dei saperi, dei comportamenti e del contesto educativo in vista di una crescita dell’identità collettiva ed individuale; riguarda tutti,  non soltanto la scuola, ma la società nel suo complesso.

L’educazione all’Interculturalità è da intendersi come offerta formativa che fornisce agli studenti conoscenze e competenze disciplinari che pemettono loro di comprendere la realtà sempre più complessa e “globalizzata” in cui vivono.


Programma Pitagora Mundus.

È un programma di formazione per lo sviluppo economico e culturale di territori periferici e in parte abbandonati, di territori di confine e di frontiera, della regione Calabria e di altre regioni.

Il Programma, con mirate azioni di mediazione culturale, tenta di creare in questi luoghi, chiamati “Borghi della Sapienza”, delle nuove aree di socialità e formazione tecnica e professionale attraverso il coinvolgimento dei Piccoli comuni e delle scuole locali, disponibili ad ospitare per alcuni anni, fino al termine del ciclo di studi di istruzione superiore, studenti provenienti dai Paesi in via di sviluppo.

Coinvolge e vede come protagonisti i sindaci e i dirigenti scolastici, gli insegnanti, gli operatori delle associazioni e le popolazioni dei comuni coinvolti.

Il Programma intende promuovere un modello per lo sviluppo economico locale sostenibile attraverso le ricadute sociali e microeconomiche nei territori coinvolti. Si tratta di impedire la chiusura di scuole e di convitti, avere la possibilità di trasmettere e aggiornare competenze e abilità tecniche e professionali che altrimenti andrebbero perdute, di riattivare un piccolo commercio dovuto alla presenza di “nuovi” cittadini, di rianimare luoghi di socialità come teatri, biblioteche, circoli culturali.

L’educazione all’Interculturalità è da intendersi come offerta formativa che fornisce agli studenti conoscenze e competenze disciplinari che pemettono loro di comprendere la realtà sempre più complessa e “globalizzata” in cui vivono.


Formazione Docenti.

La formazione docenti deve essere intesa come “formazione a un insegnamento educativo, che ha come compito di trasmette non del puro sapere, ma  una cultura che permette di aiutarci a vivere. Si tratta di ripensare all’insegnamento da una parte a partire dalla considerazione degli effetti sempre più gravi della compartimentazione dei saperi, dall’altra parte a partire dalla considerazione che l’attitudine a contestualizzare e a integrare è una qualità fondamentale della mente umana e che si tratta di svilupparla piuttosto che atrofizzarla” (E. Morin)

 “La pedagogia interculturale rappresenta una sorta di “filo rosso” all’interno delle varie discipline ed è per questo motivo che non consiste in una serie di interventi specifici o di semplice informazione su altri paesi o culture, ma è molto di più: è un intervento complesso e lungo nel tempo che richiede il coinvolgimento attivo dei soggetti interessati. Gli insegnanti dovranno muoversi da esperienze di cui sono portatori i propri alunni così da favorire lo scambio comunicativo. Intercultura significa infatti mettere insieme storie, conoscenze, saperi, immagini diverse del mondo e della vita, creare complicità tra i ragazzi e bambini di culture diverse, facilitare lo scambio, la cooperazione, aiutarli a superare gli stereotipi i pregiudizi, avere un atteggiamento di apertura, curiosità, senso critico e rispetto nei confronti di culture diverse. “ (G. FAVARO)


Obiettivi formativi.

Promuovere l’integrazione sociale degli alunni di diversa etnia, in un’ottica di rispetto delle differenze e di tolleranza, con i seguenti obiettivi:

  • Educare alla multicultura attraverso la conoscenza di alcuni aspetti di culture extraeuropee
  • Accogliere la diversità culturale attraverso i valori del rispetto e della tolleranza
  • Favorire la valorizzazione della diversità culturale e della dimensione internazionale
  • Facilitare l’inserimento sociale e scolastico degli studenti extracomunitari
  • Promuovere l’educazione alla legalità e alla solidarietà
  • Agevolare il passaggio di informazioni e lo scambio costruttivo di esperienze

Obiettivi Generali.
  • Sensibilizzare ai valori della solidarietà
  • Promuovere il rispetto, la tolleranza e la comprensione reciproca
  • Progettare percorsi didattici interculturali
  • Creare un clima di accoglienza ed integrazione per gli alunni e le famiglie
  • Favorire la collaborazione e la partecipazione della famiglia
  • Fornire agli insegnanti (e altro personale scolastico) abilità professionali che permettano di lavorare con efficacia per una effettiva accoglienza e integrazione degli alunni stranieri
  • Pianificare modalità condivise per l’inserimento in classe, i progetti individualizzati, la valutazione.
  • Promuovere il confronto con altre realtà scolastiche del territorio e continuare quindi la collaborazione con le scuole in rete
  • Promuovere la collaborazione tra la scuola e gli Enti Locali che operano nell’ambito della interculturalità.
  • Prevenire situazioni di disagio.

 


Obiettivi Specifici
  • Costruire un contesto-classe favorevole all’incontro con altre culture
  • Mettere in atto strategie per il superamento di conflitti.
  • Progettare percorsi didattici interculturali volti alla conoscenza e valorizzazione della cultura di altri paesi
  • Progettare interventi individualizzati per l’acquisizione della lingua italiana L2
  • Promuovere un dialogo attivo e costruttivo nel confronto tra la nostra cultura italiana e quella del paese di provenienza dell’alunno inserito nella classe
  • Promuovere la comunicazione scuola- famiglia

Applicazioni a livello didattico ed operativo
  • Attivare il dialogo come strumento di apprendimento e organizzare in modo democratico la comunità scolastica;
  • Attivare processi di socializzazione e promuovere la capacità di intendere le ragioni degli altri nell’ educazione alla convivenza democratica;
  • Analizzare concretamente gli stereotipi e i pregiudizi mediante ricerche riferite a ipotesi determinate;
  • Creare riferimenti a temi quali i diritti dell’ uomo, la cooperazione internazionale, la pace, lo sviluppo, l’ ecologia.

Indicazioni Metodologiche
  • di rilievo, in un progetto educativo a carattere interculturale, gli approcci tematici trasversali e le attività interdisciplinari a livello operativo;
  • per essere integrale, l’ azione educativa non deve riferirsi esclusivamente alla sfera cognitiva, ma deve anche riguardare la sfera degli atteggiamenti e dei comportamenti; occorre “uscire dal monopolio della parola verbale”, per calarsi invece nelle metodologie attive e nelle esperienze, anche ludiche;
  • l’ educazione interculturale può realizzarsi solamente attraverso pratiche didattiche
    che abituino gli studenti ad affinare un metodo di ricerca e di ragionamento fondato
    sul concetto di complessità.

Finalita’

A conclusione del progetto si attendono i seguenti risultati:

  • Miglioramento dell’accoglienza degli alunni stranieri nella Scuola
  • Rinnovamento della scuola in risposta alle richieste della società complessa globalizzata
  • Intensificazione della sensibilizzazione all’interculturalità e ai valori del rispetto delle diversità
  • Valorizzazione della presenza immigrata, per garantire agli alunni stranieri l’opportunità di successo scolastico
  • Educazione alla comunicazione interculturale e alla valorizzazione delle differenze.
  • Scambio costruttivo di esperienze

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