L’ondata di caldo che sta attraversando l’Europa queste settimane non è un semplice picco stagionale: è un segnale inequivocabile del cambiamento climatico in atto. Le temperature persistenti oltre le medie stagionali mettono sotto stress il sistema sanitario, le infrastrutture urbane, le reti elettriche e il benessere cittadino. Settori fragili, come agricoltura, trasporti e industria all’aperto, subiscono impatti diretti: raccolti compromessi, costi energetici in aumento, rischi di esaurimento idrico e disagi legati all’umidità e al calore.
Ma non si tratta solo di effetti locali: questi fenomeni evidenziano la dimensione globale della crisi climatica, che richiede politiche di adattamento (green infrastructure, sistemi di allerta, gestione delle risorse idriche) e cooperazione internazionale. Anche la giustizia climatica entra in gioco: chi contribuisce meno alle emissioni soffre spesso di più le conseguenze.
Alla Summer Peace University 2025, nella lezione su Cambiamenti climatici, resilienza e salute globale, studieremo come città, Stati e organizzazioni internazionali possano rispondere efficacemente. Analizzeremo strategie che vanno dalla prevenzione sanitaria, all’urbanistica resistente al caldo, fino alla diplomazia climatica e al ruolo degli accordi internazionali. Verranno proposte idee per politiche pubbliche che proteggano le popolazioni più vulnerabili e per costruire sistemi sociali, economici e ambientali più resilienti.
